Archivio per la categoria ‘mind controlled’

Gli animali vengono spesso impiegati per aiutare l’uomo, grazie ai loro sensi raffinati. Nei terremoti per cercare i superstiti, per scovare esplosivi o sostanze illecite, o semplicemente per andare a tartufi. Questi sono solo alcuni esempi, ma la ricerca tecnologica si è sempre impegnata per carpire il segreto della sensibilità animale e poterlo riprodurre con mezzi meccanici. E’ il caso del bio-sonar dei pipistrelli, un sistema perfetto, ancora oggi studiato nei laboratori che cercano di migliorare i moderni sonar militari. Gli esempi offerti dalla natura sono innumerevoli.

Una soluzione per poter adoperare i sensi espansi degli animali arriva dalla neuroscienza. Collegando degli innesti direttamente al cervello degli animali, possiamo controllarne i movimenti con un radiocomando. In questo modo i cyber-animali possono essere usati per gli scopi più svariati, sfruttando tutta la loro potenza biologica.

Ma qual è il limite della sperimentazione? E’ un discorso delicato che suscita un vespaio etico.

Le immagini che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità. Siete avvertiti.

Nel 1964 il neuroscienziato Josè Delgado (scomparso il 15 settembre 2011) fece un esperimento pionieristico. Studiando il cervello si chiese se fosse possibile inibire la ferocia innata dei tori. Tramite un innesto di elettrodi nell’area del cervello responsabile dei movimenti e dell’aggressività dell’animale, il Professor Delgado trasmetteva segnali radio che potevano domare il toro. Ecco il risultato:

Il Dottor John Chapin studia il cervello dei topi da oltre vent’anni con lo scopo di creare un’interfaccia animale-macchina. Il risultato è il robot-topo radiocomandato. Stimolando i baffi destri  il topo gira a destra, stimolando quelli sinistri gira a sinistra. Il topo ha la libertà di scelta, ma se fa come gli viene ordinato riceve un impulso nella zona del cervello che stimola il piacere.

Ecco come funziona l’innesto:

Uno dei progetti più sensazionali degli ultimi anni viene dal DARPA: gli insetti-spia radiocomandati. Ho tradotto la spiegazione del programma HI-MEMS direttamente dal loro sito. Lascio a voi ogni commento…

HYBRID INSECT MICRO ELECTROMECHANICAL SYSTEMS (HI-MEMS)

Le api sono state addestrate per localizzare mine e armi di distruzione di massa attraverso il loro olfatto. Il programma Hybrid Insect Micro Systems (HI-MEMS) è volto a sviluppare la tecnologia per fornire il controllo sulla locomozione degli insetti, così come le redini sono necessarie per un efficace controllo della locomozione di un cavallo.

Le tecnologie derivate da HI-MEMS permeteranno molte funzionalità robotiche a basso costo, impattando lo sviluppo dei sistemi di difesa autonomi del futuro. La realizzazione dei cyborg fornirà piattaforme compatte che utilizzeranno sistemi biologici altamente efficienti, sviluppati nel corso di milioni di anni di evoluzione. Le piattaforme HI-MEMS estenderanno la durata e miglioreranno la capacità delle missioni microrobotiche, grazie all’efficienza combinata dell’accumulo di energia biochimica (grasso) e bio-attuatori (muscoli) rispetto al metodo tradizionale di conservazione di energia chimica (batteria) e attuatori (motori).

La tecnologia di base sviluppata in questo progetto servirà anche come strumento biologico per capire e controllare lo sviluppo degli insetti, aprendo nuovi orizzonti nella nostra comprensione dello sviluppo dei tessuti e fornendo nuovi percorsi tecnologici per sfruttare i sensori naturali e la generazione di energia degli insetti.

Il programma HI-MEMS è finalizzato allo sviluppo di interfacce strettamente collegate tra macchine-insetti collegando carichi elettronici ai muscoli o ai sistemi neurali durante le prime fasi della metamorfosi. Dal momento che la maggior parte dello sviluppo dei tessuti negli insetti si verifica nelle ultime fasi della metamorfosi, la crescita dei nuovi tessuti attorno al MEMS tenderà a guarire formando un’affidabile e stabile interfaccia tessuto-macchina.

Lo scopo dell’innesto MEMS sarà quello di guidare la locomozione dell’insetto, determinare la sua posizione ed estrarre l’energia per gestire i sistemi elettronici.

Il controllo della locomozione degli insetti sarà studiato usando diversi approcci, come l’eccitazione elettrica diretta muscolare, la stimolazione elettrica dei neuroni, la stimolazione elettromeccanica delle cellule sensoriali degli insetti e la presentazione di stimoli ottici con presentazioni visive micro-ottiche. Anche l’estrazione di energia sarà studiata usando diversi approcci, compresi i convertitori termo-elettrici, generatori risonanti piezoelettrici e magnetici e raccoglitori di energia a banda larga non risonanti.

Le ultime notizie che ho trovato riguardo il progetto HI-MEMS risalgono al 2009. Forse gli insetti-spia ci stanno già osservando. Maledette zanzare!

Lasciamo da parte il Singularity Summit fino al momento in cui saranno pubblicati i video dell’evento.

Vi voglio introdurre un documentario straordinario: 5th dimension – Mind over matter. L’avevo visto qualche anno fa e mi è venuto in mente perchè ho ricevuto un’email dell’amico Sirio Sechi che vi mostro in parte:

 

Buongiorno Daniele,
In una puntata di Mistero, hai parlato dei cyborg e del rapporto tra computer e umani, chiedendo di scriverti se un telespettatore aveva informazioni interessanti da darti.

Ti posso raccontare la mia testimonianza con la certezza che c’è già un rapporto tra umani e computer anche senza microchip. Ora ti spiego: ho vissuto per molti anni in Belgio dove mi occupavo di riparare computer. In quegli 8 anni mi sono accorto di una cosa strana. All’inizio la prendevo ridendo, ma poi, con il ripetersi della situazione, non potevo più lasciare questo strano fenomeno al caso e sono ormai convinto che l’attitudine che abbiamo nei riguardi del nostro computer influenzi il suo funzionamento! Adesso ti elenco le mie osservazioni avvenute ripetutamente: Ci sono delle persone che fanno piantare i computer più degli altri e mi sono accorto che cambiando la loro attitudine negativa nei riguardi del loro computer, i problemi si risolvevano.

Certi computer erano talmente impregnati dell’energia negativa del proprietario che non riuscivo a ripararli in sua presenza. Allora li portavo a casa e lì, come per magia, tutto s’installava nel modo più semplice. Ho trovato anche gente che quando entra nella stanza dove c’è un computer, lo manda in crash. Con una di queste persone ho fatto degli esperimenti più volte, accendendo un computer, in sua presenza o chiedendogli di stare fuori dalla stanza, il risultato era sbalorditivo.

Sono giunto alla conclusione che i componenti dei computer sono più sensibili di quanto pensiamo e che l’energia del nostro pensiero può in qualche modo interferire con i sistemi elettronici.
Spero la mia testimonianza ti possa servire nella tua nuova passione.


Immediatamente ho pensato a quel documentario. A fatica sono riuscito a trovarlo e con grande piacere lo pubblico nella versione integrale divisa in 6 parti. Anche se è in inglese non è difficile da capire e siccome contiene informazioni che reputo davvero importanti, vi invito a prendere il tempo necessario per gustarlo con calma. Diciamo che unisce i temi di questo blog con i temi di Mistero. Solo quando avrete finito di vederlo potrete giudicare l’email di Sirio…

 

Tra le notizie che avevo archiviato c’è anche questa. E’ presa dal sito repubblica.it e risale al 10 settembre 2010. Nell’elenco delle possibili applicazioni della tecnologia “cevello-computer” non poteva mancare. Ancora una volta sembra fantascienza… Sembra.Ecco l'elmetto con i sensori Comanderà soldati "a distanza"

Il prototipo dell’elmetto

Il progetto della Difesa Usa: il dispositivo collegato al cervello dei militari permettera di infondere stimoli di regolazione dello stress, mantenimento della concentrazione, limitazione del dolore di LUIGI BIGNAMI

L’dea è semplice: se ogni singolo aspetto delle sensazioni umane, dalla percezione alle emozioni fino al comportamento è regolato dall’attività del cervello, allora è sufficiente stimolare quest’ultimo per indirizzare al meglio un militare durante un’azione di guerra. Già ma cos’è il “meglio”? Una risposta l’ha data la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), il dipartimento che si occupa dei progettazione e ricerca per la difesa degli Stati Uniti.  Il “meglio”, secondo gli alti comandi, consisterebbe nel poter infondere nei militari, quando necessario, un impulso al cervello per ridurre o aumentare gli stati d’ansia, lo stress, la miglior capacità possibile di osservare e trarre deduzioni durante un’attività, sentire meno dolore se feriti, rimanere svegli a lungo e intervenire sul militare in modo psichiatrico. Il mezzo sarebbe un elmetto, che, oltre che a proteggere la testa del soldato, abbia al suo interno queste potenzialità e faccia da interfaccia con un computer che posto a distanza adeguata possa interagire con il cervello. Una sorta di “controllo a distanza” delle menti degli uomini e delle donne inviati sui fronti più pericolosi, che pone non pochi interrogativi etici.

Fino ad oggi, al di fuori del mondo militare, molte sono le limitazione che rallentano le possibilità di stimolare il cervello per trattare malattie e controllare i processi di informazioni che passano per i circuiti dell’encefalo. La DBS, ad esempio, ossia la stimolazione profonda del cervello, viene utilizzata per limitare i problemi creati dal Parkinson, ma richiede un intervento chirurgico per impiantare elettrodi e batterie nel paziente. La TMS invece, che è utilizzata su chi, con problemi di depressione o allucinazioni, non reagisce alle medicine, non richiede interventi chirurgici, ma necessita di una stimolazione su  una piccola area del cervello, circa un centimetro per lato, e da lì non si deve uscire per ottenere gli effetti e, oltretutto, non riesce a stimolare i circuiti profondi del cervello dove risiedono molti circuiti importanti per il problema (tant’è che alcuni ricercatori la considerano niente più che un placebo).

“Al fine di oltrepassare queste limitazioni, abbiamo messo a punto un nuovo sistema tecnologico che invia ultrasuoni al cervello che stimolano i suoi circuiti senza interventi chirurgici. Inoltre il sistema ha una capacità che è almeno 5 volte superiore come qualità di intervento rispetto alla TMS”, spiega William Tyler, della School of Life Sciences all’Arizona State University e che lavora per la Darpa. I risultati di tali ricerche sono ormai così avanzati che la Darpa vuole applicarli ai militari americani impegnati in azioni di guerra.

L’idea è di inserire in un casco tutti gli strumenti necessari per stimolare il cervello del combattente a seconda delle esigenze. I prototipi di tali caschi sono già sul tavolo della Darpa. Essi presentano una miniaturizzazione del sistema di trasmissione degli ultrasuoni e mostrano la possibilità di colpire i centri nervosi del cervello del militare senza che questi debba rimanere immobile. “Con questo elmetto, il soldato potrà ricevere informazioni di qualunque genere, sarà protetto come nessun altro elmetto ha fatto finora, ma soprattutto potrà essere stimolato in modo neurologico affinché i suoi centri nervosi rimangano in allerta per tutto il tempo necessario di un’azione di guerra senza momenti di riposo, potrà riceve stimoli per avere un comportamento da “uomo senza paura” e se l’azione di guerra lo porterà ad avere stati d’ansia pericolosi, questi potranno essere cancellati. E in caso venga ferito, gli si potrà limitare il dolore.

Il braccio bionico che avete visto in questo video di NewScientist è interamente controllato dalla mente di Jesse Sullivan, l’uomo che lo indossa. E’ stato sviluppato dall’ingegnere biomeccanico Todd Kuiken e dal suo team della Northwestern University. Il braccio legge gli impulsi nervosi del torace e li traduce in un movimento di complessa abilità, come la capacità di afferrare una pallina o usare un martello. La tecnologia dei dispositivi controllati dalla mente sta facendo enormi passi in avanti. Davvero affascinante!

Su postumano in questi giorni vi ho mostrato diverse interfacce cervello-computer. Paolo Atzori mi ha segnalato una piattaforma software gratuita per programmare applicazioni per questa tecnologia. Si chiama OpenViBE e attraverso la sua interfaccia grafica si possono costruire scenari compatibili con gli strumenti EEG. Se siete dei programmatori o smanettoni, questa è una bellissima occasione per esplorare il mondo della comuicazione mentale tra uomo e macchina. In questo lungo video viene illustrato in modo molto chiaro come funziona OpenVibe. Devo sottolineare che sul sito di OpenViBE ci sono molti tutorial. Anche se ignorate la programmazione è comunque interessante capire come si sviluppa il processo di apprendimento da parte della macchina per eseguire gli ordini impartiti dal nostro cervello.

Su Discovery Science va in onda la serie “Tecnologie del futuro”. Questo è il primo episodio di 45 minuti dedicato ai Super Uomini:

Comunicazione telepatica, lenti a contatto-computer, pillole per potenziare il cervello, neurogenesi, espansione dei sensi, nanofibre, autorigenerazione del nostro corpo, organi stampati, controllo del genoma, pillole anti-invecchiamento, longevismo…

Buona visione!

L’amico Sigismondo nel precedente articolo ha lasciato una segnalazione importante tra i commenti. La raccolgo per riportarla con più enfasi, visto che si tratta di un importante progetto sviluppato in Puglia, a Galatina. Si chiama Brainshield e il suo obiettivo è di riuscire a pilotare un aereo con la forza del pensiero.

Nella base aerea “Nido delle aquile”, sede del 61° stormo, un’equipe di ricercatori e di piloti militari sta lavorando alla comunicazione diretta tra cervello e computer attraverso le onde cerebrali. Il pilota telepatico indossa una cuffia con elettrodi collegati al cuoio capelluto sotto il casco di volo e in questo modo comunica le sue intenzioni e le sue emozioni al computer, che agisce di conseguenza, gestendo i rischi di eventuali errori umani durante le manovre stressanti in combattimento e facilitando i complessi controlli del velivolo.

Ci saranno anche sviluppi nell’aviazione civile. L’Alitalia ha dimostrato interesse e a testimonianza della serietà del progetto si sono avvicinati a Brainshield anche rappresentanti della Finmeccanica, dell’Università Tor Vergata, della Fondazione Santa Lucia e di Alemia, una società che realizza velivoli militari e commerciali.

Ecco una breve spiegazione di Roberto Isabella, colonnello medico e coordinatore militare di Brainshield:

Sono un grande appassionato delle periferiche che utilizzano la tecnologia dell’elettroencefalogramma per scopi innovativi. In questo articolo vi descriverò brevemente cosa intendo dire, sicuro di accendere la vostra curiosità. Ecco i passaggi che mi hanno portato fin qui…

Era il 2007 quando con grande stupore venni a conoscenza di Mindball, un gioco creato nel 2003 da un laboratorio svedese: l’ Interactive Productline IP. Il loro obiettivo era quello di sviluppare un prodotto EEG semplice ed intuitivo, per allenare l’abilità di rilassarsi o concentrarsi. Mindball è un gioco per due persone controllato dalle onde cerebrali dei giocatori. E’ una vera e propria sfida mentale. Più ci si rilassa e più la pallina avanza verso l’avversario. Vince chi fa “goal”. Ho avuto la fortuna di giocarci in Svezia ed è straordinario (ho vinto sempre!):

Dopo l’avvento di Mindball la produzione di apparecchi EEG ludici si è diffusa anche negli Stati Uniti grazie alla tecnologia  sviluppata dalla Neurosky. I giochi in commercio sono straordinari. Li ho comprati tutti e meritano recensioni approfondite (magari in altri articoli). Il più bello è senza dubbio Mindflex, distribuito da Mattel, in cui si comanda una pallina con la mente in un circuito pieno di ostacoli. Più ci si concentra e più la pallina sale, mentre per farla scendere bisogna rilassarsi… Ogni persona a cui l’ho fatto provare è rimasta a bocca aperta! Quest’estate uscirà anche la versione “duel”, un duello mentale per due giocatori molto simile allo svedese Mindball, ma con la possibilità di aggiungere gli ostacoli:

I sensori Neurosky sono alla base di molti altri giochi. Il meccanismo è sempre lo stesso. Concentrazione e rilassamento. E’ un esercizio mentale utilissimo.  Star Wars Force Trainer distribuito da Uncle Milton, con la licenza ufficiale della Lucas è l’esercitazione ideale per diventare un vero Jedi! Vi rendete conto?  Ci sono molte voci campionate di Yoda… Che la forza sia con voi!

Sempre sulla base della tecnologia Neurosky ci sono altri due prodotti fantastici. Uno è Mindset, una cuffia bluetooth da collegare al proprio computer, l’altro si chiama XWave della PLX Devices. Quest’ultimo si collega al proprio iPhone! La forza di questi due sensori consiste nella vasta gamma di applicazioni che si possono acquistare direttamente dallo store Neurosky. Potrete osservare “in diretta” cosa sta succedendo nel vostro cervello. E’ un po’ come riuscire a guardare le proprie emozioni allo specchio! L’attività cerebrale è divisa in frequenze, così questo strumento non è solo ludico, ma può diventare anche utile per le ricerche didattiche. Molte Università già lo usano. Vi metto anche un video divertente della mia presentazione a Mattino 5 un anno fa. La Panicucci è riuscita a mandarlo in crash… Ma vi giuro che funziona perfettamente! 🙂

Un’altra azienda di “cuffie mentali” è la Emotiv. La sua EPOC neuroheadset è la più avanzata nel mercato consumer, ma è anche la più cara. Si collega wireless al PC e riconosce i pensieri, le emozioni e le espressioni facciali! Grazie alla sua versatilità, gli sviluppatori stanno sperimentando moltissime applicazioni, soprattutto nella ricerca scientifica. La Emotiv Epoc ancora non si può comprare in Europa, ma sono sicuro che molti di voi troveranno il modo di procurarsela…

La cuffia EPOC sta attirando l’attenzione di molti ricercatori in tutto il mondo. Alla Freie Universität Berlin gli studiosi tedeschi della AutoNOMOS labs la stanno usando per il loro progetto Brain Driver… sì, un’automobile guidata con il pensiero! La sperimentazione è ancora all’inizio, ma con un po’ di pratica si riescono a eseguire delle manovre con una discreta precisione. Diciamo che ancora non mi fiderei ad andare in autostrada! 🙂

Dopo aver visto questi video possiamo dire che siamo davvero entrati nell’era dei “mind-controlled devices”. Pensate cosa succederà quando le tecnologie che discutiamo in postumano si mischieranno tra di loro… Il pensiero e le emozioni sostituiranno il linguaggio verbale? Cosa riusciremo a comandare? Quali saranno i vantaggi? L’interfaccia cervello-computer non invasiva è un enorme passo avanti. A mio avviso è educativa. Aiuta a controllare l’emotività, favorisce il benessere del rilassamento (già noto nelle pratiche meditative) e aumenta la concentrazione. Non è un caso se in questi mesi ho notato dei notevoli miglioramenti nella mia abilità di dirigere i comandi nei giochi che vi ho illustrato. Sono pronto a sfidare un monaco zen!