Steve Jobs è morto. Tutto il mondo ne parla. Tutto il “nuovo” mondo. Quello da lui ideato.
Sto scrivendo utilizzando una sua macchina, la musica fa da sottofondo attraverso una sua invenzione, ho in tasca un altro device da lui creato e guardo una sua foto su uno schermo con la cornice bianca, l’ultimo tablet da lui lanciato.
Non mi sono mai reputato un fanboy della Apple, ma da appassionato tecnologico mi rendo conto di quanto nell’ultimo decennio la mela morsicata mi abbia accompagnato nell’esperienza quotidiana. E come l’abbia cambiata. In meglio.
Pur avendo letto diverse biografie su Steve Jobs non ripeterò qui quello che potete trovare in abbondanza in rete. La cronologia della sua vita e delle sue rivoluzioni merita uno studio approfondito. E’ talmente ricca di episodi illuminanti che vi invito a dedicare il tempo necessario per poter compiere delle riflessioni personali.
Io ci sto riflettendo da stamattina. Da quando ho appreso la triste notizia e la colazione non voleva andare giù, per il groppo in gola. Ho letto gli articoli delle prime pagine online di molte testate giornalistiche italiane e straniere. Ho guardato i commenti che aumentavano di numero minuto dopo minuto. Ho sentito le lacrime che mi salivano inarrestabili e mi sono messo a piangere.
Steve Jobs è stato il più grande guru tecnologico dell’era moderna. Ha fatto evolvere la comunicazione umana e ha segnato il primo vero grande passo verso l’ibridazione uomo-macchina. Grazie a lui i computer sono più amichevoli, utili e comprensibili.
Grazie Steve,
riposa in pace
Daniele
Se non l’avete già visto, è d’obbligo il film “I pirati della Silicon Valley”. Il video è appena stato rimosso da youtube… Cercatelo altrove, lo troverete facilmente!
L’altro documento obbligatorio è il suo “testamento” lasciato alle nuove generazioni durante il celeberrimo discorso di Stanford nel 2005. Rimarrà per sempre nella storia: