Nei villaggi sperduti del Nepal

Pubblicato: 03/04/2011 in viaggio in Nepal con CBM

Ho talmente tante cose da raccontare che non so da dove cominciare. Inizio con il dirvi che sono stato un giorno e mezzo in viaggio tra i villaggi Himalayani per raggiungere la clinica mobile allestita a Leguwa. Durante questo periodo non ho avuto alcuna possibilità di connettermi per aggiornare il blog. Ecco il motivo del mio silenzio. Non sono disperso 🙂

Ora sono tornato a Biratnagar, sono le due e mezza di notte e sono stanchissimo. Ho vissuto delle esperienze che neanche vi immaginate, raggiungendo luoghi inaccessibili ai turisti, visitando posti che mi hanno regalato la sensazione di un’esplorazione delle vere culture locali, non ancora intaccate dalla globalizzazione.

Ho dormito in un “albergo” fornito di elettricità solo in alcune ore della giornata, senza gas e senza l’acqua calda. A darmi il benvenuto in stanza c’era, sulla parete di fianco alla branda, un ragno grande quanto una mano aperta. Ho bevuto e mangiato cibi squisiti, ma in condizioni igieniche a dir poco azzardate.

Ho viaggiato per 7 ore su un pulmino stipato di gente, con le persone abbarbicate anche sul tetto. Tutti insieme abbiamo percorso delle strade inesistenti, sentieri stretti e completamente dissestati, con alcuni tratti a picco sui precipizi. Scherzando (ma neanche troppo) mi sono messo a pregare un paio di volte con la speranza di non avere alcun guasto. I freni puzzavano di bruciato. Il motore urlava dalla fatica e le gomme fumavano per il sovraccarico. Per non parlare dello stile di guida da “sbocco”.

Ma questo è NIENTE, rispetto all’esperienza umana con la popolazione locale.

Arrivati finalmente a Leguwa con il mitico pulmino del Biratnagar Eye Hospital, abbiamo trovato una folla di persone arrivate da tutti i villaggi locali. Come avrete capito spostarsi in questi posti non è molto pratico e molti di loro hanno viaggiato a piedi tutta la notte per giungere in tempo. CBM ha organizzato una clinica mobile nella scuola del villaggio per visitare tutte le persone con problemi agli occhi. Tramite il passaparola, dei volantini e dei comunicati radio, la popolazione era stata avvertita già da tempo di questa unica occasione.

400 persone aspettavano noi del CBM con una sorpresa.

Appena siamo scesi dal pulmino ho visto che si sono disposti ordinatamente in due file parallele. Uno alla volta siamo passati in questo corridoio dove ci hanno donato a testa due ghirlande e ci hanno ricoperto di fiori. Io passavo tra bambini e anziani e loro con delicatezza mi posavano sul palmo della mano un fiore in segno di gratitudine. Li guardavo negli occhi e ancora una volta ho dovuto trattenermi da un pianto di commozione. La gioia che ho provato in quegli istanti è semplicemente inspiegabile. Sentivo che ogni fiorellino era carico della loro energia, della loro speranza, della loro preghiera. Mi posavano il fiore e poi si inchinavano a mani giunte dicendo “Namastè” con un sorriso che ti perforava il cuore. Ogni sguardo era una stretta allo stomaco perchè avvertivo nella loro semplicità la più totale trasperenza delle loro intenzioni. Avevano bisogno di aiuto e mi davano tutto quello che potevano: un grande sorriso, un omaggio floreale e una preghiera per me. Un regalo così prezioso da togliere il respiro.

Non fatevi ingannare dalle foto. Quando sanno di essere ripresi si immobilizzano e sembrano serissimi. In realtà elargiscono dei sorrisi così belli che forse nessuna macchina fotografica è in grado di catturare.

Dopo una cerimonia in nostro onore (l’ospitalità è SACRA) i dottori hanno cominciato a visitare tutti i pazienti che aspettavano il loro turno in maniera ordinata e civile. Le persone con problemi sono state preparate per essere trasportate all’ospedale di Biratnagar, dove verranno operate nella giornata di domani.

Questa è solo una veloce sintesi. Domani continuerò a raccontarvi. Ora vado a dormire perchè ho la sveglia prestissimo.

P.S. conto di mettere online tutti i filmatini una volta in Italia, qui non c’è banda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

commenti
  1. mari lucchese ha detto:

    ti ammiro molto per le ricerche che svolgi e le informazioni che elargisci. Grazie

  2. Davide ha detto:

    Grazie Daniele, riesci a trasmetterci le tue emozioni…dai una carezza anche da parte mia a tutti quelle piccole e povere sfortunate creature.
    buonanotte e complimenti per quello che fai

  3. Luciano ha detto:

    Voglio proprio evitate qualsiasi considerazione sulle contraddizioni del nostro mondo e su quanto bisogno ci sia di più equilibrio.
    A farla da padroni sono le emozioni, e ti assicuro che stai riuscendo a trasmetterne.
    Sono qui a lottare con il quotidiano e, sono sicuro, basterebbe uno, dei sorrisi che hai descritto, per ridare la giusta dimensione a molti di quelli che ci sembrano problemi.
    Non posso non continuare a ringraziarvi per questa condivisione.

  4. Complimenti. Belle parole e belle iniziative.

  5. lancelotdiarcadia ha detto:

    Grazie per condividere tutto questo cono noi, Daniele! Ti assicuro che grazie alle tue descrizioni, sembra proprio di essere lì con te. L’unica considerazione che vorrei fare, è su quanto davvero, noi abitanti del mondo occidentale ed “evoluto” (mah!), crediamo di essere “grandi”… invece siamo così piccoli!

  6. sabina ha detto:

    ciao Daniele…non so cosa dire: una volta tanto sono rimasta senza parole…
    Cosa posso dire che non sfoci nel banale? quello che staì percorrendo é un sentiero unico che segnerà la tua vita e quella di tutti coloro che staì incontrando: in Nepal e nel web.
    Grazie … Ti dono un sorriso e un piccolo fiore anch’io. Custodiscilo con gli altri nel tuo cuore… A presto,
    Sabina

  7. Omar ha detto:

    Grazie per le emozioni che riesci a trasmettere tramite le tue parole!
    Avendo letto anche il post sul cibo delizioso… “buon appetito” 😉

  8. Federico Desanti ha detto:

    Caro Daniele,
    ..in fondo, al giorno d’ oggi, si ha la presunzione di pensare che si sa tutto del nostro mondo….Non è così!! Ci sono realtà dimenticate che fanno riflettere sul senso stesso dell’ esistenza, sulla forza che questi popolo hanno di vivere in condizioni per noi inaccettabili…Loro sono così semplici e genuini ai nostri occhi…Grazie per tenerci al corrente in prima linea. Sto facendo una mostra personale di ritratti su legno, in questi giorni.. I volti di queste persone sarebbero interessantissimi e sarebbe bello testimoniare la loro dimensione di vita…Sarebbe bello farlo con discrezione senza rompere l’ equilibrio della loro esistenza….artisticamente, lasciando la nostra curiosità occidentale, tra realtà e finzione. Forse è meglio che così resti… Mi da molto da pensare quando scrivi:”Non fatevi ingannare dalle foto. Quando sanno di essere ripresi si immobilizzano e sembrano serissimi. In realtà elargiscono dei sorrisi così belli che forse nessuna macchina fotografica è in grado di catturare”.

    Fede

  9. Alessandro ha detto:

    Grazzie Daniele per tutte le emozioni che ci stai trasmettendo, ti sono vicino 🙂
    ragazzi ho una curiosità qualcuno sa rispondermi…. il segno rosso sulla fronte che gli hanno fatto ha un senso religioso?

  10. Sigismondo ha detto:

    Grazie Daniele, la condivisione è la chiave per giungere alla soluzione.

  11. Christian ha detto:

    Ciao Daniele,grazie!Sto passando un periodo diciamo non felice,ma dopo aver letto e visto alcuni tuoi commenti e alcune tue foto,ho capito come noi viviamo male la vita!
    Grazie!

  12. Demis ha detto:

    Daniele mentre leggevo il tuo racconto mi venivano i brividi, sia per il tuo racconto in generale e sia perché in te ho visto una persona molto umana e che vive di emozioni pulite e sincere!!! Sicuramente stai vivendo un esperienza unica che ti lascierà un segno indelebile nel cuore sia nel bene che nel male.
    Da una parte avrai il cuore pieno di gioia perché stai contribuendo anche tu ad aiutare delle persone bisognose, un fiore o un sorriso spontanei non hanno prezzo e ti riempiranno il cuore, dall’altra parte credo invece che nella stessa misura in cui hai il cuore pieno di gioia, l’altra metà ti si riempirà di tristezza perché è quasi impossibile se non impossibile aiutare tutti e poi perché è inconcepibile che nel 2011 epoca di robots, internet e tecnologia spinta quasi all’eccesso ci siano ancora esseri umani che debbano vivere in condizioni simili 😦 …è molto triste che delle povere persone non abbiano facile accesso alle cure, io credo che tutti dovrebbero poter esser curati facilmente. Queste persone ci possono insegnare molto, vivono in condizioni precarie e hanno problemi di salute, eppure riescono a donarti un sorriso, un fiore mentre noi smettiamo di sorridere per la minima cosa che ci va storta o che non va come dovrebbe. Difronte a queste cose tutto dovrebbe esser ridimensionato dentro di noi, noi che abbiamo tutto ci lamentiamo e facciamo il broncio, loro che non hanno niente invece si accontentano, non si lamentano e riescono a sorridere, mentre noi ci spostiamo senza problemi loro devono fare kilometri a piedi “soltanto” per ricevere delle cure che altrimenti senza persone come voi non potrebbero ricevere. Insomma davvero c’è da riflettere molto su questo e su tante altre cose compresa l’esistenza stessa della vita. Viviamo tutti sullo stesso mondo ma allo stesso tempo ogni civiltà vive in mondi paralleli che spesso nemmeno si assomigliano, ma ci accomuna tutti una cosa, il diritto alla vita, il diritto di vivere dignitosamente e a pari condizioni, diritto che tutti gli esseri viventi hanno diritto in misura uguale, diritto che comunque troppo spesso viene dimenticato.
    Bèh Daniele quello che tu e i tuoi compagni di viaggio state facendo è una cosa molto nobile e quindi vi ringrazio per la vostra immensa umanità e vi abbraccio tutti 🙂

  13. Laura ha detto:

    In Nepal o in Africa o in Italia, dovunque, ci sono persone che hanno diversi problemi o che soffrono per alcune mancanze.. Nessuno può stabilire con precisione quali popoli siano davvero più in difficoltà, oggi. Una cosa è certa : ci sono individui che pur non avendo condividono con gli altri quel poco di cui sono in possesso, perchè sanno che nulla gli appartiene, se non la gioia di vivere in comunione e perchè conoscono la sacralità dell’ospitalità. Ovunque nel mondo ci sono anime gentili e questo pensiero è incoraggiante. Daniele i tuoi viaggi sono poesia. Un abbraccio

  14. Nadia ha detto:

    devo dire che sai scrivere in un modo sublime! ogni tua parola ha reso chiaramente il significato che volevi darle, commuovendomi. scrivi un libro su questa esperienza, io lo comprerò 😀

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