siamo tutti videocontrollati!

Pubblicato: 23/03/2011 in controllo globale

Siamo abituati a convivere con le telecamere di sorveglianza disseminate ormai ovunque. Negli ultimi anni stanno prolifierando in tutte le città, piccole e grandi. Nel nostro paese è molto difficile trovare dei dati a riguardo, perchè non esiste una mappatura ufficiale delle zone videosorvegliate. Ho scoperto un progetto che cerca di fare il punto della situazione, scheda le camere e aggiorna periodicamente le statistiche inviandole poi all’Autorità Garante Per La Protezione Dei Dati Personali per capire se ci sono delle violazioni ed eventualmente denunciare le irregolarità.

Il progetto si chiama Anopticon e consiste nell’invertire l’idea di “Panopticon”, una prigione progettata in modo da permettere ad un unico guardiano di osservare tutti i prigionieri in ogni momento, ottenendo così un incredibile potere psicologico sulla mente dei detenuti a cui veniva imposto un atteggiamento disciplinato tramite la percezione di essere sempre osservati.

Anopticon respinge l’idea del “Panopticon”, del “Grande Fratello” orwelliano e parte da alcuni quesiti fondamentali che riguardano la privacy di ogni cittadino:

Viviamo in libertà vigilata? Quanto sono efficaci queste telecamere? Siamo veramente più sicuri? Quanto ci costano?  É veramente giusto essere osservati senza saperlo nella nostra vita quotidiana? E’ un problema per la nostra privacy? E’ una minaccia alla nostra libertà?

Ma come si combatte il Grande Fratello? Osservandolo direttamente, pubblicando le sue mosse e raccogliendo le segnalazioni della gente.

Misuriamo la somma delle aree videosorvegliate dalle telecamere.
Calcoliamo il rapporto tra lo spazio camminabile e lo spazio sorvegliato.
Dove penderà l’ago della bilancia, verso la libertà oppure verso il controllo globale?

Per maggiori informazioni e per inviare le vostre segnalazioni cliccate qui.

Dai dati raccolti da Anopticon, la città più video sorvegliata in Italia risulta essere Venezia.

Londra è invece la città che detiene il primato mondiale. Il loro programma di controllo video e audio (le telecamere hanno anche microfoni direzionali) prevede l’uso futuro di segnalatori che verranno inseriti in ogni autovettura.

Ma nessuna città al mondo ha un sistema di video sorveglianza così sofisticato come a Chicago. (In totale più di 10.000 telecamere)

Per combattere le più grandi piaghe di Chicago (le gang, la droga e la violenza) e per prevenire il terrorismo, la polizia ha posizionato nei luoghi con un tasso di criminalità elevato, 105 nuove videocamere chiamate P.O.D.s (Police Observer Devices).

I P.O.D.s montano il minaccioso lampeggiante blu della polizia, sono costruiti con materiale anti-proiettile, hanno una videocamera a 360 gradi ad alta definizione in grado di zoomare ad una distanza di 4 isolati e riconoscono il minimo dettaglio anche al buio. Hanno un rilevatore di spari, cioè un microfono capace di localizzare il punto d’origine dello sparo per puntare subito l’occhio elettronico e capire cosa sta succedendo.

Il segnale dei P.O.D.s viene inviato wireless ad una centrale operativa con centinaia di monitor controllati da agenti umani. Appena un crimine viene commesso, la centrale informa la pattuglia più vicina al luogo per procedere all’arresto immediato.

Ogni P.O.D. costa 32.000 dollari e siamo già ai modelli di quarta generazione. I prossimi saranno grandi quanto una scatola di fiammiferi!

commenti
  1. Franco ha detto:

    A me non dispiace..se le leggi sono ragionevoli e il governo è democratico, più sorveglianza c’è meglio è. E poi con il progresso tecnologico è inevitabile che ci troveremo tutti sempre più “online” 24 ore su 24.

  2. lancelotdiarcadia ha detto:

    Purtroppo è uno dei rovesci della medaglia. A maggior richiesta di controllo e sicurezza, corrisponde necessariamente una eguale perdita della privacy. E’ qualcosa con cui dobbiamo ormai abituarci a convivere.

    • Franco ha detto:

      Ma la privacy ci serve per organizzarci in segreto alla competizione contro gli altri per avere quello che vogliamo, se capite cosa intendo.
      Violare la privacy di una persona o un gruppo di persone è scorretto perchè chi mantiene invece la propria privacy risulta avvantaggiato.Nella società del futuro avremo tutto, saremo tutti soddisfatti, che ce ne faremo della privacy? Nessuno avrà la privacy, perciò non ci sarà ingiustizia.
      Spero di essermi spiegato, più o meno.. 🙂

      • Sigismondo ha detto:

        Franco, repello la tua idea tecnofascista. Cioè tu stai dicendo che la privacy non avrà senso se questa non apparterrà a nessuno.

        “Nessuno avrà la privacy, perciò non ci sarà ingiustizia.” equivale a dire
        “Nessuno sarà ricco o felice, perciò non ci sarà ingiustizia”.
        Chiudo la parentesi e dico la mia.

        Cos’è che rende la privacy così importante? Secondo me, semplicemente il sapere di averla. Privacy significa tutela, soltanto che è diventata un paravento per paraculi. Dati sensibili, supersensibili e via discorrendo, e tutti che si fanno alfieri di essa, pronti sempre e comunque a tutelare la propria e quella degli altri. Salvo poi cercare di scaricare dai circuiti di file sharing i redditi delle persone fisiche del 2005… ricordate cosa successe? Siamo sinceri: chi di noi non è stato tentato a cercare quanto dichiara l’amico, questo o quel politico, l’imprenditore amico dell’amico et similia? In fondo, noi sappiamo benissimo che la privacy non esiste più da quando è arrivato internet nelle case di tutti. Echelon, Carnivore, le basi sotterranee e le antenne monumentali ne sono la dimostrazione. Carnivore, ad esempio, filtra OGNI email inviata su suolo americano, e filtra OGNI telefonata. Misure anti-terrorismo reali? O il terrorismo è forse soltanto uno squallido pretesto usato dai Grandi Fratelli? Che il terrorismo esista, è chiaro. Ma anche lì, il senso ce l’ha perché far credere al popolo cosa è giusto e cosa non lo è… beh… è così facile quando manipoli l’informazione come preferisci. E dunque, pur sapendo di non averla, vogliamo convincerci di tutelarla, perché è un nostro inviolabile diritto. O meglio… ‘sarebbe’ un nostro diritto sacrosanto e intoccabile. E mi convinco sempre più che siamo carne da macello, che gli automi non sono i robot, ma noi. Pronti ad aprire il portafogli. Tanto la porta di casa non serve tenerla chiusa.

  3. alessandro ha detto:

    Si sceglie sempre il male minore, io sono ben disposto a rinunciare alla mia privacy se so di essere sicuro, quando saranno installate” telecamere” ovunque la nostra presenza sarà sempre mappabile, casi come yara saranno storia, credo che a nessuno di voi in futuro sia contento se la propria figlia venga violentata e poi uccisa!!! tutto dipenderà sempre da chi gestirà tale potere non basta essere stati democratici, bisogna essere stati veramente democrati e spero di essere capito; comunque sono fiducioso e credo che in futuro staremo cosi bene come dice franco che la cosiddetta privacy sarà un concetto ”troglodita”

  4. Ste' ha detto:

    Non so… personalmente la penso come Lancelot.

  5. lancelotdiarcadia ha detto:

    Io credo che essere continuamente controllati, non sia affatto sinonimo di felicità, ma di fine della libertà personale! E’ indubbiamente giusto avere più controllo e sorveglianza (e quindi rinunciare ad una parte di privacy), ma bisognerebbe, in futuro, porre dei limiti. Quello che faccio in casa mia, ad esempio, non dovrebbe essere di dominio pubblico e controllato da tutti! Un po’ di intimità, almeno tra le proprie pareti domestiche, ci vorrà sempre, non vi pare?
    Ovvio che in questo modo non si riuscirà mai a sapere la verità certa su alcuni delitti tipo quello di Cogne, di Garlasco, ecc…, ma riuscireste a vivere, mangiare, andare in bagno, e fare sesso, sotto l’occhio continuo di una telecamera, spiati da qualcuno per ipotetiche ragioni di sicurezza?

  6. Capitan Harlock ha detto:

    La videosorveglianza è solo l’inizio della nostra graduale perdità di libertà, siamo vicini alla creazione di un Nuovo Ordine Mondiale dove un governo supremo ci catalogherà e ci indirizzerà secondo i suoi voleri!
    Tutte le nostre libertà verranno ridotte o addirittura annullate facendoci credere che tutto questo sia necessario per un futuro di pace ma purtroppo credo non sarà così!

    • Franco ha detto:

      Assenza di privacy non significa assenza di libertà. Possiamo continuare a fare quello che vogliamo in casa nostra anche se siamo monitorati. Se TUTTI vengono monitorati, non si percepisce più questo come un’intrusione, ma come una condivisione. È come un facebook allargato.

      • lancelotdiarcadia ha detto:

        No, mi spiace ma non sono d’accordo! Ci sono alcune cose che io, ad esempio, preferisco non condividere! (Vedasi “quando vado al cesso”, e scusate la volgarità.)

        • Franco ha detto:

          Capirai che problema..se la maggior parte delle persone la penserà così, faremo una legge apposità per mantenere la privacy in certe condizioni.. Ma pensa se ti viene un ictus mentre ti sforzi al cesso e sei solo in casa..vorresti ancora la tua privacy, o preferiresti che un sistema automatico ti monitori e chiami subito un ambulanza?

          • Sigismondo ha detto:

            Franco a volte mi sembri cieco. Seriamente. Tu faresti l’amore con tua moglie sapendo di essere spiato? A qualcuno potrà anche piacere, ma sinceramente non mi va di essere ripreso mentre faccio le smorfie in ascensore o mentre mi compiaccio di quanto madre natura è stata generosa con me… battutaccia a parte, la privacy è un diritto. Se tu privi un uomo di un diritto, per QUALUNQUE motivo, non sei nel giusto. Tu parli di sacrificare addirittura la privacy in nome di una sicurezza che non esisterà mai, né è mai esistita. La storia si ripete sempre, come sosteneva il Vico. Solo che se queste sono le previsioni, temo si sbagliasse. Il rischio colossale è quello di giungere ad un punto di non ritorno, oltre il quale sarà violata ogni dignità in favore di un sedicente (e filosoficamente sopravvalutato) progresso.
            Per me va bene essere ripreso in luoghi pubblici, mentre faccio la spesa, mentre passeggio per strada, mentre porto il cane al parco. Oltre, non si va. Non è giusto, è immorale, anti-etico e toglie la dignità che c’è nella libertà.

  7. paolo95 ha detto:

    wow… se si continua cosi il prossimo passo e metterci le telecamere in casa!

  8. paolo95 ha detto:

    purtroppo è cosi…anke se da una parte potrebbe essere una cosa buona x combattere la delinquenza…ma come si dice sempre “per colpa di uno nn ci devono rimettere tutti”

  9. alessandro ha detto:

    raggazi ma pensiamoci bene che senso a avere la privacy se non hai nulla da nascondere,per quanto riguarda la casa ad esempio possiamo trovare una soluzzione molto semplice : potremmo avere un bio chip medico che accenda le telecamere in caso di malore naturale o provocato da una persona che si è intrusa in casa con cattive intenzioni. in grado di attivare un circuito di telecamere alla centrale della police,cosi potremmo unire sicurezza e privacy……

  10. Capitan Harlock ha detto:

    @Alessandro: potremmo avere un bio chip….

    Vedrai che presto avremmo micro-tecnologie che ci controlleranno in toto…..purtroppo non solo per i tuoi buoni propositi!

    • alessandro ha detto:

      lo so che presto avremo…anzi io ritengo che loro le posseggono già ma il problema fondamentale e questo nuove tecnologie richiodono un nuovo sistema,molti pensano che questo avverà in automatico, ma infondo spetta a noi sei te sono loro sono io che continuo a votare nella cabina elettorale, alimentando il passato, ma siamo sempre noi che avremo la decisione finale quella di liberare tramite le tecnologie le schiavitu moderne che affliggono l’umanità in maniera gandhiana

  11. Luciano ha detto:

    Non ho parole.
    Ma che cosa è la vita?
    Proteggersi da tutto a qualunque prezzo?
    Solo per scoprire che non è possibile proteggersi da tutto.
    Si tratta di pagare, di rinunciare a libertà, privacy e relative esperienze, che servono per crescere, solo per un’illusione, peraltro poco condivisibile.

    • Sigismondo ha detto:

      Caro Luciano, amico mio, temo che la libertà sia l’unica illusione. La ricerca costante di una sicurezza impalpabile può essere molto pericolosa.
      Si fa un gran parlare di delinquenza e di quanto questa potrebbe essere ridimensionata applicando le “nascenti” tecnologie. Che vengano in aiuto, è giusto. Che si debba prevaricare ogni libertà individuale, no. Non ci sto assolutamente. Perché per combattere la delinquenza basterebbe senso civile, un po’ di coraggio e un sistema giudiziario snello e funzionale, che non guardi in faccia a nessuno e per nessun motivo. Che sia disposto a far traballare gli equilibri, se questo assurge all’ideale di giustizia. La delinquenza c’è non perché la tecnologia è incapace di combatterla, ma perché è l’uomo ad essere corruttibile. E questo, purtroppo, nessun chip potrà mai cambiarlo. Specialmente perché la corruzione sfocia nel potere, e chi ha potere tendenzialmente governa. Per transitività, chi governa (non è un fatto automatico, sia chiaro) potrebbe essere corrotto. Se è la natura umana ad essere corruttibile, non esisterà legge o tecnologia che potrà cambiarlo, ripeto.

      • alessandro ha detto:

        si concordo la natura umana e veramente pessima,forse neanche in una società utopica basata sulla tecnologia le cose cambieranno, infatti per questo e auspicabile la fusione con le macchine, capace di trascendere i nostri istinti primordiali,rendendoci potenzialmente uguali, tutti liberi pensatori perfetti.
        tutti direte quando saranno disponibili tali tecnologie avranno un prezzo elevato, ecc ecc quando troveranno la semi immortalià non potranno riservarla a pochi il mondo andrebbe in rivolta,allora voi penserete che elimineranno queste tecnologie ma la singolarita e inevitabile,qauindi il cambio e inevitabile.

  12. Ste' ha detto:

    Guardiamo al progresso solo dal punto di vista tecnologico, io credo invece dovremmo progredire di pari passo noi come esseri viventi, esplorare l’esistenza.
    Finchè non evolviamo come esseri umani la libertà sarà sempre più a rischio.

    • Luciano ha detto:

      Pienamente daccordo con gli ultimi Post di Sigismondo e Stè. E’ quello che auspico anch’io, un risveglio, con la presa di coscienza di ciò che siamo e una conseguente crescita.
      Allora, le tecnologie saranno una gioia e non una preoccupazione.
      Ci fa comodo delegare la sicurezza, le decisioni, anche il pensiero, a qualcun altro, o addiritura, ad una I.A.
      Ma, scherziamo? Un pò di orgoglio.
      Se Una persona si domanda chi è e cosa stà facendo, vuol dire che potenzialmente possono farlo tutti; questa, è una meta interessante da perseguire, o è più facile chiamarla “utopia”.

  13. Luciano ha detto:

    Non metteranno mica i sensori di odore in ascensore, vero?

    • Sigismondo ha detto:

      Spero DI NO! 😀

      Concordo pienamente con ciò che hai scritto. E dico anche che hai fatto centro pieno quando dici che noi deleghiamo le nostre decisioni a terzi. E’ una conseguenza della diffusione dei media e del convincimento operato da chi detiene (o vorrebbe detenerlo rispettivamente) il potere. Se la tendenza è questa, più progresso, meno libertà e di conseguenza minore dignità e dunque minori diritti riconosciuti come tali.

      • lancelotdiarcadia ha detto:

        E se ci pensate bene, è quello che sta un po’ succedendo già adesso nel mondo occidentale e cosiddetto “progredito”… deleghiamo altri a decidere per noi, in nome di una libertà che invece non ci rendiamo conto di non possedere.

  14. Franco ha detto:

    Dite pure quello che volete, tanto è inevitabile. Ma non capite che saremo come una sola mente? Di che privacy andate cianciando?

  15. lancelotdiarcadia ha detto:

    Franco, continuerò a ripetere fino allo sfinimento che il futuro che tu immagini, è proprio identico ai Borg di Star Trek… e ti pare che la perdita dell’individualità sia una bella cosa?
    Io sono “io” perché sono cosciente di essere individuo e unico… la “fusione” in una sola mente tipo “alveare” come quella dei Borg, appunto, per me non sarebbe altro che una ipertecnologica forma di schiavitù! Inevitabile? E no, qui ti sbagli ancora! E’ evitabilissimo, te lo posso assicurare! Non è ancora troppo tardi.

    • Sigismondo ha detto:

      Concordo, e per quanto possibile, bisogna impegnarsi per evitarlo.
      Quello che non capisco è come si possa sostenere come giusta e necessaria la privazione di un diritto che per definizione è inviolabile e appartiene a tutti.

      Per Franco: Caligola disse “Utinam populus romanus unam cervicem haberet”, che significa “Vorrei che il popolo romano avesse una testa sola… così potrei decapitarlo facilmente”.
      Aveva ragione? E pensare che Caligola veniva definito pazzo.

      Riflettici. Non avere la mente appannata dalla fame di progresso. Io sono a favore (come ho sempre detto) dell’evoluzione. Ma questa deve essere sostenibile.

  16. alessandro ha detto:

    ce poco da dire, quando e se arriverà mai una i.a. piu intelligente di quella umana (singolarità) tutto quello che verrà dopo e inprevedibile.personalmente ritengo il tutto inevitabile

  17. Fabio Portesan ha detto:

    La città in cui abito è detta “La città delle Banche”, in un solo isolato del centro, dove peraltro ha sede la banca d’Italia vi sono 37 telecamere. Ora, un giorno è capitato che proprio sotto queste telecamere, qualcuno ha rubato lo scooter di una mia amica. Chiedendo alla banca la possibilità di far acquisire ai carabinieri il filmato del ladro per poter magari riconoscerlo ci è stato risposto che le registrazioni sono disponibili solo ed esclusivamente in caso di morte…. Un’altra cosa, andando sul sito del comune in piazza qualunque persona può tranquillamente vedere chi entra e chi esce con le macchine, le persone che passeggiano… quindi, io che per lavoro devo necessariamente far firmare cento volte per garantire la privacy ai nostri clienti, mi piacerebbe effettivamente sapere che fine fa tutta la buona volontà nel controllare effettivamente al solo scopo difensivo il proprio territorio

  18. nomorechains3 ha detto:

    L’ha ribloggato su NoMoreChains3.

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