Da qualche anno si intensificano le ricerhe internazionali per cercare di ridare speranza a chi è affetto da processi degenerativi all’apparato visivo.
Il concetto alla base delle sperimentazioni è semplice: inserire nell’occhio un chip che converte la luce in impulsi elettrici che vengono immessi nel nervo ottico dietro la retina… La realizzazione invece, è una delle imprese più difficili del nostro secolo.
I primi tentativi prevedevano l’uso di ingombranti videocamere esterne, in seguito sostituite da microcamere montate su degli occhiali. Ma il nuovo strepitoso progetto su cui sta lavorando il team tedesco dell’Università di Tuebingen, con l’aiuto dei colleghi statunitensi, sta testando con successo un chip che non necessità più di una videocamera esterna.
Il chip inserito nella retina è una piastrina grande 3 millimetri quadrati e spessa un decimo di millimetro, contenente 1500 diodi fotosensibili in grado di trasformare gli impulsi luminosi in segnali nervosi, trasferire questi ultimi al nervo ottico e quindi al cervello. Nel giro di tre anni la retina artificiale sarà testata su alcune decine di pazienti in Europa e, se approvata, potrà entro cinque anni fare il suo ingresso definitivo in campo clinico.
Ecco l’emozionante video in cui si vede un paziente finlandese in grado di leggere il suo nome per la prima volta, dopo aver perso la vista 10 anni fa:
Qui, qui e qui potete vedere l’esperimento completo.
Questi invece sono i modelli precedenti… Altrettanto importanti:
Grazie a Steve 74.
Ecco, questa è indubbiamente una di quelle innovazioni tecnologiche assolutamente auspicabile, e da finanziare! Non solo, un giorno potrebbe anche ridare la vista a persone affette da assoluta cecità! Insomma, la tecnologia non è di per sé buona o cattiva, è l’uso che se ne fa che deve essere giusto! Permettere a qualcuno di leggere per la prima volta il proprio nome, è un piccolo miracolo meritevole di lode e rispetto.
Riporto qui un mio intervento che avevo postato in un altro articolo (ma che era passato inosservato) riguardo ai dubbi che il pensiero transumanista suscita, vorrei sapere cosa ne pensate (Daniele in primis): “Io credo che ci stiamo ponendo dei “non problemi” quello che sfugge di solito quando si analizza il transumanesimo è che qualsiasi considerazione o obiezione che noi creature presingolarità possiamo formulare sembrerà ridicola ad un intelligenza postsingolarità… Parliamo di “sentimenti” di “etica” di “morale” sono tutte bellissime parole, ma sono concetti astratti in cui significato è attribuito loro dal senso comune… non credete che un cervello capace di elaborare un trilione di volte la quantità di informazione che siamo capaci di elaborare noi oggi oltre a risolvere i problemi energetici ed economici sia anche capace di comprendere queste cose meglio di noi? sarebbe come se una scimmia ragionando sulla condizione umana pensasse che nel divenire umani si perdesse il gusto di “Assaporare una banana”… in quanto uomini siamo capaci di comprendere l’universo meglio di una scimmia… e riguardo alla banana credo di poterla ancora gustare, anzi direi che la mia condizione umana mi permette di ragionarci sopra meglio di quanto la scimmia possa fare… credo che lo stesso discorso possa valere anche in avanti per i problemi che voi ponete…”
E chi ti ha detto che il “nostro” cervello non possa arrivare, un giorno, a elaborare un trilione di informazioni in più di quello che facciamo adesso senza bisogno di impianti? Al momento (e non lo dico io, lo dicono gli scienziati) noi usiamo poco più o poco meno del 10% delle nostre capacità celebrali… cosa succederebbe se le usassimo appieno?
Vorrei inoltre fare una puntualizzazione: ripeto che io NON SONO CONTRO al pensiero transumanista di per sé, ma SONO CONTRARIO a certe “derive transumaniste”! La morale e l’etica sono indubbiamente qualcosa di soggettivo, però sono convinto che certi limiti sia pericolosissimo superarli… come sostituire totalmente il proprio cervello con uno biomeccanico, o clonare interamente un individuo solo per usarlo come “fabbrica di pezzi di ricambio”! Ad esempio, un eventuale clone, non sarebbe comunque una “persona viva”? E secondo te, sarebbe moralmente giusto terminare la sua esistenza per prelevare degli organi? Perché molti transumanisti dicono di sì! Vorrei tanto che smentissero questa mia affermazione, ma fin’ora non è successo!
Un saluto,
Lance.
Concordo con te, la tecnologia deve aiutare l’uomo, non sostituirlo a Dio…
Lance, non era una critica personale nei tuoi confronti, sia chiaro 🙂 volevo solo esporre il mio punto di vista… cmq per prima cosa la storia che usiamo il 10% del nostro cervello è un errore concettuale… per esprimere una percentuale bisognerebbe conoscere il valore intero, che significa usare il 100% del cervello?
è inevitabile lance che prima o poi arriveremo ai limiti intrinseci del nostro supporto/strumento con cui analizziamo la realtà… grazie all’ingegneria genetica potremo selezionare i geni più efficenti e spingerci un tantino oltre, ma anche li prima o poi arriveremo ad un limite invalicabile… gli impulsi elettrici nel nostro cervello saltano da una sinapsi all’altra, la costante dielettrica che identifica la velocità con cui l’elettricità può spostarsi non varia di certo… non potremo andare oltre se non iniziamo ad integrarci con impianti cibernetici…. sono d’accordo con te che bisogna stare attenti, ma quello che volevo far notare io è che i problemi sono solo nostri… voglio dire, io non credo affatto che una creatura postsingolarità non sia in grado di effettuare una scelta migliore di quella che potremmo effettuare noi… tutto qui…
per Lance, come dicevo in un’altro post l’intelligenza non è per forza un’evoluzione necessaria, nel nostro caso eravamo sprovvisti di zanne artigli per aggredire o di mole e velocità necessaria a difendersi da qui una coincidenza fortunata? ha condotto all’intelligenza, cosa rara infatti siamo l’unica razza ad avere questo dono in questa misura, ma non è assolutamente detto che siamo destinati a progredire in tal senso! per quanto riguarda gli impianti sono assolutamente d’accordo con te sui rischi e sull’etica nei loro utilizzi, non vorrei mai che qualcosa che volessi impiantarmi fosse poi utilizzato a mia insaputa da terze parti per spiarmi o quant’altro.
Ma per quanto riguarda meramente il concetto umanità anima e valore dell’essere umano non credo si possa dire che se in futuro avrò la possibilità di implementare ad esempio un chip mnemonico che abbia la sola funzione di aiutarmi nella mole di calcoli e di storaggio informazioni, ovvero saper fare molto velocemente calcoli ricordare regole grammaticali e parole di ogni lingua parlata, ti porterebbe a dire che il mio valora in quanto essere umano sia sminuito? ti porterà ad affermare che la mia anima è corrotta? ti porterà a dubitare dei miei sentimenti? perchè di questo parliamo, nessuno dice di togliere pezzi del proprio cerebro tutt’al più di aggiungere.
Sulla volontà di farlo o meno non si discute, ma ricordiamoci che quando la singolarità sarà avvenuto dire che i sentimenti e l’umanità sono a rischio sarà equivalente a ghetizzare chi questa scelta avrà abracciato.
in amicizia
Steve74
@ Francesco: tranquillo, lo so che non era a livello personale. ^_^
@ Steve: io no volevo assolutamente dire che sia sbagliato impiantarsi dei chip per migliorare, ad esempio, le proprie capacità di calcolo ecc., ciò sicuramente non ci renderebbe “meno umani”, ma sostituire INTERAMENTE il proprio cervello con uno artificiale – perché pure questo è stato ipotizzato in altri post – ti farebbe restare la stessa persona che sei adesso? Mmmmhhh io ho seri dubbi! Comunque pieno rispetto per chi in futuro vorrà mettersi degli impianti nel cervello, per carità, però questi dovrà anche rendersi conto degli eventuali rischi (essere controllato contro la propria volontà, ad esempio). Non sono però d’accordo su eventuali chip per sviluppare le potenzialità artistiche… che arte sarebbe se diventassimo tutti dei Mozart o dei Van Gogh? Pienamente concorde con te sul fatto che dovrà comunque essere una LIBERA SCELTA (non un obbligo), e che chi la farà, non dovrà essere ghetizzato, così come non lo dovrà essere chi invece deciderà di non mettersi impianti.
Un saluto,
Lance
assolutamente daccordo con te sul discorso di sostituire interamente il cervello, d’altronde si svilupperebbe lo stesso discorso del teletrasporto alla star trek chi ci dice che l’originale sia morto e venga sostituito da una mera copia?
saluti
Steve74
Quoto (cominciamo ad usare termini da forum 😀 ).
Il discorso è semplice. Se è vero che la tecnologia può aiutarci, nei casi auspicabili da tutti (ad esempio la facilitazione della vita quotidiana per chi ha deficit motori), essa può anche distruggerci, nel momento in cui prenderà il sopravvento rispetto alle decisioni stesse di chi avrà scelto di avvalersi di tale tecnologia. Niente è super-sicuro: se ti impianti un chip nel cervello che ti possa aiutare a suonare, a dipingere, a scrivere, a PENSARE, beh… chi ti dice che questo non porti alla follia? La libera scelta, purtroppo, è per me impossibile. Non siamo oggi liberi di scegliere e non lo saremo domani. Certo, oggi abbiamo qualche margine di manovra in più, ma non dimentichiamoci che l’omologazione è l’obiettivo primario delle multinazionali. Non sono un complottista, per carità, ma arriva il momento in cui bisogna porsi delle domande. L’occhio bionico è una figata, può aiutare davvero tanto chi è in difficoltà ma… se questo condividesse ciò che vedi con un server centrale? Tu saresti la spia al soldo di qualcuno molto, molto più grande di te. Questo è solo un esempio di come la cosa potrebbe andar storta, ma i casi estremi sarebbero da considerare attentamente.
Leggete la trama di questo film e giudicate voi! Non si può prescindere da vincoli etici….
Non si può prescindere da vincoli etici… guardate il film “The island” e giudicate voi… è un futuro possibile? Penso di sì! E’ un futuro desiderabile? Penso proprio di no!
Quoto
I cyborg sono tra noi
Scritto da un anonimo il 26-07-2002 ore 00:00
Chip impiantati nel corpo umano? I difensori della privacy sono in allerta, ma questa tecnologia è più utile (e comune!) di quanto si creda. Quando i membri di una famiglia della Florida si sono fatti impiantare un minuscolo chip sottopelle per lanciare la pubblicità di una tecnologia emergente, chiamata “Applied Digital Solutions”, sono stati soprannominati “la prima famiglia cyborg del mondo”.
La tecnologia della Applied Digital (progettata per aiutare ad esempio i malati di Alzheimer) dovrebbe riuscire a tracciare la posizione delle persone nello spazio per poterle sempre ritrovare. Il chip è collegato ad una database in cui è possibile memorizzare i dati (anche quelli medici) del paziente o della persona. La Applied Digital sta già progettando un chip con un localizzatore Gps all’interno. Tutto ciò ha scatenato la curiosità di molti, ma anche forti critiche, specialmente per quanto riguarda la privacy. La Food and Drug Administration sta investigando sulla società che non ha fornito alcun riferimento medico riguardo al chip. Il chiasso scatenatosi non ha però motivo di essere, in quanto è molto improbabile che il chip della Applied Digital sia usato in larga scala, anche se, in realtà, ci sono già numerosi cyborg tra di noi. Se infatti definiamo “cyborg” quel corpo che è un mix di biologico e digitale, anche chi ha un pacemaker o un apparecchio medico impiantato (nel cervello o nell’orecchio) lo è e la tecnologia e le informazioni sono spesso più dettagliate di quelle del chip della Applied Digital. Ma quando questi microapparecchi sono collegati ad Internet la cosa si fa sicuramente più interessante. Ad esempio, quasi tutti i pacemaker e i defibrillatori accumulano dati sul cuore che possono essere raccolti passando un apparecchio sul torace del paziente. Facendo metodicamente questa operazione un medico può avere una visione temporale dell’andamento cardiaco dei propri pazienti.
Medtronic, azienda leader nella tecnologia medica, ha realizzato un apparecchio con il quale il paziente può automonitorarsi e spedire i dati al medico attraverso Internet. Il prossimo impianto potrebbe essere rappresentato dagli impianti neurologici, ora utilizzati nel morbo di Parkinson per malati che non rispondono alle terapie farmacologiche. I chip del futuro potrebbero creare dei piccoli elettroshock stimolando i neuroni del controllo motorio. La possibilità di monitorare i dati anche da remoto consentirà ai medici di avere dei quadri completi anche in questi casi. Sebbene questi progetti siano ancora in fase embrionale, la ricerca avanza rapidamente. Ken Wise, docente dell’università del Michigan, sta creando degli impianti che possono simulare e registrare l’attività delle cellule del cervello. Potrebbero essere usate nei casi di disturbo motorio, nella sordità e di sicuro aiuteranno i ricercatori a capire meglio il funzionamento del cervello. Sensori impiantabili potrebbero essere usati anche per monitorare pressione del sangue, glicemia, eventuali tossine nel sangue e altre variabili. Kadmon….lo diceva…!!!! Ciao Leone Fonte : href=”http://www.programmazione.it Jonny81viola
tocchi un bel tema spinoso, certo la tecnologia è eccezzionale ad esempio i chip per i malati di alzheimer o parkinson, il verichip però crea grandi perplessità per come è strutturato e per il fatto che venga “spinto” ad esempio si ha la possibilità di saltare code etc.. il fatto poi che abbia un rilevatore gps è alquanto singolare anche se non avete nulla da nascondere vorreste che qualcuno sapesse esattamente dove siete 24h su 24? immaginate poi se questa persona è un personaggio pubblico di un partito di opposizione o un imprenditore avversario di qualche grossa multinazionale il fatto che sia rintracciabile non è del tutto auspicabile, non ultimo il fatto che il suddetto chip possa provocare tumori proprio per la presenza del gps vi portereste tutto il giorno compreso il riposo il vostro gps legato ad un braccio senza poterlo spegnere? io non credo
saluti
Steve24
Personalmente credo che le tecnologie in grado di migliorare e “riparare” difetti genetici o danni causati da incidenti, debbano sempre e comunque essere portate avanti e migliorate, se non altro per poter gorede appieno della nostra intelligenza. Non dimentichiamo che molti coloro che potrebbero giovare di tali impianti, sono proprio le vittime di attacchi terroristici o ordigni anti uomo che dilaniano arti di innocenti in molte parti del mondo.
Ottima realizzazione di indubbio interesse. Certo e’che sara sicuramente elaborata per usi militari, ma la versione civile di certo aiuterà chi ne ha bisogno. Come Steve Austin vedremo una indubbia utilità per l’uomo.
Saranno chiamati cyborg, ma io preferisco il termine “uomini con protesi bioniche”. D’altronde il cyborg può essere un robot con indubbie caratteristiche umane, oppure il contrario, ma, quando la base e’ umana, fondata sul carbonio, preferisco chiamarli come sopra.
Un saluto a tutti
Thomas
eh il discorso è sempre lo stesso….e se queste cose fossero utilizzate in campo militare? beh tutto può essere utilizzato per la guerra purtroppo ma se ragioniamo cosi allora per stare sicuri dovevamo rimanere all’età della pietra….la tecnologia deve andare avanti soprattutto in campo medico perche è l’unica speranza per quelle persone, che anche se pregano dio, purtroppo si ritrovano a vivere una vita molto diversa da quella delle persone “normali”…
gia oggi i fucili e i mezzi militari hanno ogni sorta di mirino, sarebbe solo più agevole
saluti
Steve74
Un pò come la donna bionica! 🙂
http://it.wikipedia.org/wiki/La_donna_bionica
Se tutte queste cose fossero usate solo per lo scopo di aiutare le persone, sarebbe ottimo!
Mah come tutte queste tecnologie, saranno sempre sperimentate anche per scopi militari e non sarà mai un bene…si tenderà sempre ad esasperarne l’uso per la distruzione… 😦
Grazie a te Daniele 🙂
saluti
Steve74
Questo lo rovo molto utile, anche perchè ho un parente che ha una malattia autoimmune agli occhi e ora non può più guidare.
gia sapevo di questo passo biotecnologico.. trovo tutto fantastico.. la possibilità di riacquistare la vista è come il ritornare in vita…
Bhè i film e telefilm anni 80 avevano quel qualcosa di futuristico che oggi ravvisiamo nella realtà..Quanti pensavano che nel 2000 avremmo viaggiato su auto volanti?E quanti pensavano che avremmo creato delle colonie su marte?
Certo la fantasia hollywoodiana è sempre stata avanti, ma mica poi tanto…
Ora queste scoperte fanno da orgoglio all’uomo, ma quando non ci sarà più l’uomo biologico 100%?
La natura è stata in continuo ma lento mutamento per miliardi di anni, e lo è tutt’ora e ci ha permesso di essere quello che siamo grazie ad essa, ma se la forziamo (cercando di allungarci la vita e migliorarla in modo temporaneo) quali conseguenze avrà sulla naturale evoluzione?
Che fine ha fatto la legge di Darwin?Verrà modificata da queste invenzioni o completamente sostituita?
scusami Marco ma sento molte volte questa affermazione in molti dicono che agire sul lifespam sarebbe innaturale, e forse se si riuscisse a raggiungere l’immortalità potrebbe anche avere un fondamento, ma per quanto riguarda il mero prolungamento invece non capisco proprio.
se ci ragionate tutti noi prolunghiamo la vita in modo innaturale ogni qualvolta prendiamo un antibiotico veniamo operati di appendicite veniamo curati per malattie quali morbillo etcc.. molte di queste in natura sarebbero mortali, io stesso a 15 anni mi sono fratturato il braccio in più punti cosa che oggi grazie alla chirurgia è quasi un’inezia ma secoli addietro sarebbe stata potenzialmente mortale per emboli, setticemie per ferite etcc..
Quindi ciò che vi voglio dire è:
rispetto a ciò che è naturale già OGGI stiamo prolungando la nostra vita con la medicina!
interessante ed importante scoperta tecnologica che applicata alle scienze mediche torna utile all’intera umanità…queste sono le avanguardie sicure e utili all’uomo e non solo alla tecnologia e alla scoperta fini a se stesse. Grazie Steve per queste informazioni !!!
Saby
🙂
se sarà possibile applicarla negli ospedali entro poco, spero che almeno l’Italia non resti in coda….
devo dire che in Italia esistono delle belle realtà come puoi ad esempio vedere per la cyber-hand
saluti
Steve74
Immaginate di poter guardare in spettri che ora non percepiamo vedere al buio gli infrarossi,
affascinante senza dubbio
saluti
Steve74
Io sono affetta da retinite pigmentosa e ho un residuo perimetrico binoculare del 3%, ho solo 36 anni e non so cosa mi riserverà il futuro… fortunatamente ho un marito che mi sta molto vicino e una splendida bimba di tre anni e qualunque cosa accadrà in futuro non perderò mai la fede e ringrazierò sempre Dio di ciò che mi ha donato… questa nuova tecnologia è molto incoraraggiante, spero tuttavia che una volta sperimentata e approvata sia accessibile a chiunque in termini pratici, logistici ed economici!
Te lo auguro veramente di cuore, questo è l’aspetto più importante, se questa tecnologia si dimostrerà utile come sembra credo che sarà a portata di tutti forse non subito ma il costo della tecnologia fortunatamente è in continua discesa.
Saluti
Steve74
IO SONO D’ACCORDISSIMO,CHE SI USI LA TECNOLOGIA PER LE MALATTIE,CECITA’,PARALISI…ECC….MA NON PER ALLUNGARE LA VITA….MI PIACEREBBE CHE TUTTO RIMANESSE NATURALE!
LA VECCHIAIA E LA MORTE SONO EVENTI CHE DOVREBBERO RIMANERE COSI’,COME SONO E NON MI PIACE CHE IL MIO DNA E IL MIO CERVELLO VADA AD UN CYBORG PERCHE’ LA MIA VITA POSSA ANDARE AVANTI…NO,NON MI PIACE…MA QUESTO E’ SOLO UN MIO PARERE, MA RISPETTO I PARERI CONTRARI AL MIO!
[…] questo articolo vi avevo parlato degli occhi bionici. C’è un aggiornamento importante. Presto uno di quei […]